giovedì 20 dicembre 2012

Fukurou Ninja Dojo sul Blog Karate Sen



Con Grande piacere ed Onore il Team del blog Nazionale Karate Sen,leader nella Rete per i suoi articoli sul Karate e il Budo in generale,ci ha creato una pagina accuratamente dettagliata.
Arigatou Gozai Mashita!!!


Fukurou Ninja Dojo su "Budo International"



Il Fukurou Ninja Dojo è stato inserito nell'elenco dei Dojo della prestigiosa Rivista a livello Mondiale "Budo International".

Altro Grande passo. 

Cliccando sull'icona accederai direttamente alla pagina relativa ai Dojo Siciliani di Arti Marziali dove troverai anche noi.

domenica 9 dicembre 2012

Le 5 Grandi Falsità dette sui Ninja e i Samurai



  • Prima falsità - "Il Samurai può decapitare a piacimento a qualsiasi vasallo senza dare nessuna spiegazione". 

La realtà è molto meno sadica. Nel codice d'onore del Samurai o Bushido (Via del guerriero) esisteva quello che si conosce come  Kirisute Gomen, norma che senza dubbio diede luogo a questa esagerazione del cinema d'azione. Il Kirisute Gomen permetteva al Samurai a farsi giustizia da solo, però sempre dando le rispettive prove del perchè al so Daimyo (Signore feudale) per giustificare la sua azione.
I Samurai - come ogni nobile e guerriero -, dependevano dai commercianti e contadini per alimentarsi e vivere, per quello che i codici delle leggi feudali precisavano che i vassalli dovevano essere trattati con rispetto e cortesia. Incluso le Kataki Uchi (sanguinarie vendette tra famiglie nobili) dovevano  essere appropriate y supervisionate dallo Shogun prima di compierle.
I duelli con la katana (espada) erano illegali lo stesso quelli con il bokken (spada di legno chee poteva provocare serie ferite incluso la morte per mano di un esperto). La legge era severa con il transgressore e ne poteva conseguire la sua umiliazione,ed  esecuzione  pubblica e la destituzione di tutta la sua famiglia, per quanto nobile fosse.

Salvo eccezione, i Samurai (servitori) no si dedicavano a tagliare impunemente le teste dei vasalli che li attorniavano, correvano il rischio, non solo di essere considerato un assassino e di essere perseguitato come tale, fino a che i suoi atti potevano portare alla rovina tutta la sua famiglia.

  • Seconda falsità - "Solo i Samurai potevano apprendere e practicare arti marziali".


E' certo che i Samurai, in base alle loro condizioni di casta guerriera, possedevano una serie di privilegi: pertanto solo a loro era permesso possedere e portare una katana con se anche in tempo di pace, nei campi di bataglia solo loro potevano montare a cavallo e portare  l'armatura (Yoroi), e avevano preferenza nell'ora di entrare in una scuola di arti marziali e ricevere gli insegnamenti da un maestro; qui terminano tutti i  suoi privilegi. 

La questione dipendeva sempre dai maestri o dalle scuole. Mentre alcune accettavano a qualsiasi discepolo che desideravano apprendere, altri solamente accettavano ai figli dei Samurai e della classe nobile. Nelle scuole che insegnavano a qualsiasi altra persona, tanto di origine nobile quanto di origine povero, dovevano sottometters a un rigoroso allenamento ed a una ferrea disciplina marziale.

Evidentemente, per ragioni economiche e culturali, il figlio di un Samurai aveva molta più facilità e vantaggi che il figlio di un contadino o di un mercante per iniziarssi alle arti marziali e dedicarsi a esse in corpo e anima; però questo non gli dava il privilegio esclusivo. Di  fatti , molti Ronin (Samurai che non si sottomettevan a nessun Daimyo) solevano vivere la propria vita insegnando arti marziali a chiunque, commercianti, artigiani che potevan pagare i suoi servizi.

  • Terza falsità - "I Ninja provenivano da una classe sociale inferiore dei Samurai".


L'origine di questa confusione è molto chiaro, durante le interminabili guerre feudali tra i daimyo, questi sviluppi strategici bellici molto sofisticati. In un principio affittarono i loro servizi di delinquenti e banditi per missioni di spionaggio, però non risultavano efficaci per questo non rischiavano la vita per i loro clienti, ragion per cui devevano eleggere ai suoi più preparati, astuti e fedeli Samurai e convertirli in Ji-Samurai (guerrieri convertiti in contadini) e utilizzarli come spie.

Questi dovevano installarsi in territorio nemico e, con una identità falsa e una doppia vita, commettere atti di sabotaggio, agitazione, spionaggio e controspionaggio. Per quello che si sa queste familglie furono quelle che fondarono il Ninjutsu.

  • Quarta falsità - "I Ninja non prestavano fedeltà allo Shogún ne a nessun Daimyo, erano totalmente indipendenti".

Sebbene è certo che la cellula basica Ninja erano famiglie che si integravano in clan fortemente gerarchizzati, come si vede nelle falsità precedenti, i Ninja provenivano da famiglie maggiormente Samurai, eletti per compiere missioni delicate e sacrificate.

Tutti i Daimyo che si vantavano apparivano nel campo di battaglila con vari battaglioni di Ninja come truppe di fanteria specializzata in sabotaggio e imboscate.

Non erano indipendenti ne autonomi perche, di fatto, la maggioranza erano Samurai o discendenti degli stessi.

  • Quinta falsità - "I Ninja erano spie e assassini e mercenari".

Senza dubbio ci furono Ninja che si dietero a tale pratica e che offrirono i suoi servizi al meglio, però la grande maggioranza era fedele al suo Daimyo e come tale, solo in obbedenzia ai suoi ordini. Sie doveva spiare o uccidere lo faceva, e con tremenda efficacia; però non per denaro ma solo per onore, dovere y fedeltà.

I Ninja erano esseri umani, no super uomini. Non uccidevano per denaro, nello stesso modo che i Samurai non uccidevano per piacere. 

sabato 8 dicembre 2012

Arti Marziali e Sport da Combattimento.

Ninjutsu 
Arte Marziale Tradizionale

Spesso incontro nel mio cammino Marziale gente che pensa che Arti Marziali e Sport da Combattimento siano la stessa cosa. Ma Ovviamente non lo sono per tante differenze sostanziali.

Che differenza c'è tra arte marziale e sport da combattimento? Forse la più nota consiste nell'approccio filosofico: le arti marziali sono tradizionalmente permeate di ricerca filosofica, introspettiva, contemplano lo studio di sè e del mondo circostante in modo da poter interagire con esso. Gli sport da combattimento sono, appunto, sport: hanno una spiccata finalità agonistica, al termine di un incontro deve esserci un vincitore proprio come avviene nelle gare di sci e nei tornei di calcio.

Arte Marziale Tradizionale

Sono meglio le arti marziali o gli sport da combattimento? Impossibile rispondere, perchè dipende da ciò che ciascuno di noi ricerca. Se l'obiettivo è l'acquisizione di un maggior equilibrio interiore, allora sono senza dubbio consigliabili le arti marziali; se cerchiamo una via di sfogo che potenzi il corpo e allontani i pensieri, se amiamo la competizione e ci piace metterci alla prova, allora ben vengano gli sport da ring! In termini di difesa personale, entrambe le vie sono percorribili e possono rivelarsi utilissime. fonte:



Affrontando il discorso da un punto di vista esclusivamente pratico l'Arte Marziale è per la sopravvivenza, lo Sport da Combattimento è sport.

Sport da combattimento. 


Durante un combattimento sportivo i praticanti sono uno davanti all'altro, sanno quello che devono fare, sanno come verranno attaccati e come dovranno difendersi, magari hanno anche avuto il tempo di studiare i precedenti incontri del loro sfidante, hanno uno spazio prestabilito, hanno un terreno adatto (ring, tatami, ecc), sanno che ci sono medici pronti a soccorrerli in caso di infortunio, in molti casi hanno le protezioni e soprattutto quasi sempre non possono colpire ed essere colpiti in punti vitali.

Nei combattimenti sportivi spesso il praticante è un "atleta" con un allenamento fisico di tutto rispetto e i fattori predominanti nel combattimento sono la forza, la velocità e la resistenza.
La maggior parte dei combattimenti di "Boxe" (Boxe, Thay Boxe, Kick Boxing, MMA, ecc) si basa anche sulle abilità e le strategie dei praticanti, ma maggiormente su quanto sanno picchiare forte e quanto sanno incassare i colpi e quindi non sono per tutti.

Nel combattimento "per la vita" tutto è diverso

Il praticante spesso non è un atleta o comunque non è un professionista, deve portare la pelle a casa e non c'è un arbitro a fermare l'incontro in caso di infortunio. Tutti i colpi sono validi, anzi, l'obbiettivo delle Arti Marziali è quello di non usare la forza e quindi si cercherà di utilizzare una strategia che permette di colpire proprio i punti vitali per arrestare anche chi è molto più forte. Perchè non si usa la forza? perchè se no vince il più "forte" e il più robusto ... nelle Arti Marziali la pelle a casa la devono portare tutti!

Non ci sono protezioni, lo spazio può essere aperto come ristretto, il terreno può essere difficoltoso e pieno di ostacoli, possono esserci armi o più aggressori e soprattutto non sai quello che devi fare e quello che farà l'altro ... probabilmente non lo hai mai visto prima.

Come si possono quindi paragonare a livello pratico le Arti Marziali e gli Sport da Combattimento? Ci sono mille fattori che creano due contesti completamente diversi!

Parliamo della dinamica

Durante un incontro sportivo i due praticanti saltellano uno davanti all'altro oppure passano svariati secondi cercando di afferrarsi, fanno avanti/indietro e destra/sinistra studiando il modo di muoversi dell'avversario, danno colpi leggeri di disturbo e studio e ne subiscono, hanno una guardia e si fronteggiano, ma soprattutto nella maggior parte dei casi praticano tutti e due la stessa disciplina.
Durante un combattimento vero molto probabilmente non c'è un "via", probabilmente uno dei due prenderà l'iniziativa, probabilmente si starà fermi e si studierà il momento, spesso non c'è una guardia visibile, non sai come si muove il tuo nemico e se conosce le Arti Marziali (o se è un rissaiolo incallito), difficilmente ci saranno colpi leggeri di studio ma quando si parte si DEVE finire perchè tutto può succedere.

Le dinamiche sono opposte e non confrontabili.
Su un ring uno fermo immobile con la logica del Marzialista senza le sue strategie e i suoi colpi in punti vitali, basandosi solo sulla forza e sulla resistenza, ha perso in partenza. Per strada un'atleta sportivo abituato ad un regolamento e a conoscere l'avversario (o almeno la disciplina che pratica) molto probabilmente non sarà pronto a subire senza "preavviso" dei colpi pericolosi e mortali.

ARTI MARZIALI : Si intendono quelle tradizionali - (Elenco in Ordine Alfabetico)

Seguono gli sport da combattimento da non considerarsi Arti Marziali ( in ordine alfabetico) 
MMA 
Seguono i sistemi codificati di Difesa Personale (in ordine alfabetico) 
Jeet Kune Do (abbiamo preferito non metterlo tra gli stili tradizionali appunto perchè è frutto di più sistemi)
M.G.A. FIJLKAM ( Metodo Globale Autodifesa Codificato dalla Federazione)
P.N.K. 


martedì 4 dicembre 2012

KOTARO KAZAMA

Fujin il Demone del vento
ispiratore del Clan dei Ninja Fuma Ryu

Associato alle tattiche Rappa, Kotaro Kazama era conosciuto per la sua enorme statura e il suo aspetto brutto.Kazama Kotaro era nato nel popolo di Kazamatsuri, in Hakone (città nel distretto di Ashigarashimo nella prefettura di Kanagawa ed è situato nella zona montagnosa ad est della prefettura. La maggior parte della città si trova dentro il fronte dell'attività vulcanica del Hakone-Izu, Paro Nazionale del Fuji, intorno al lago Ashi).

Con il resto della provincia di Sagami, l'area rimase sotto il controllo del clan Hojo di Odawara durante il período Sengoku.

L'invasione di Corea

Nell'anno 1592, e a prescindere che l'invasione fu un disastro,Kotaro Kazama fu inviato in aiuto alle truppe nella presa del fortificato Castello di Chiguju.

Il Ninja Kotaro Kazama e i suoi uomii,circa 50, presero fuoco alla parte posteriore del castello, lanciando un attacco a sorpresa ai difensori, usando le sue tattiche Rappa, mentre l'esercito giapponese principale attaccava dal fronte.

Fu questione di ore ed il castello cadde sotto le truppe giapponesi.

L'assedio del Castello di Osaka


Nell'anno 1614 il clan Tokugawa, che erano stati Shogun dal 1603, prese posto al Castello di Osaka, propietò di Toyotomi Hideyori, figlio dei Tokugawa.

L'assedio arrivó alla fine con una battaglia a passo lungo verso il sud del castello, nel quale i ninja in entrambi i lati lottarono insieme alle truppe regolari.

Alla fine Toyotomi fu sconfitto e si tolse la vita. 


La ribellione di Shimabara

Durante il 1580, el 5º Kotaro lavoró per la famiglia Hojo, essendo il più ricordato ninja, per le sue incursioni  notturne contro il signore della guerra Takeda Katsuyori.


Simbolo del Clan degli Hojo
diventato poi il simbolo del Clan Fuma Ryu
con il "Demone del Vento" Fujin

Nell'anno 1637, i cristiani che vivevano nella regione di Shimabara, nell'estremo sud del Giappone, si ribbellarono contro la represione religiosa e sociale, e raggiuntio l'obiettivo saccheggiarono e bruciarono il castello di Amakusa. Un'unità di ninja travestiti, si infiltrarono nel castello, raggiunto con successo il saccheggio degli alimenti.

Quando fu scoperta, l'unità ninja fece un drammatico volo saltando dalla parte superiore delle pareti del castello nel bel mezzo di una pioggia di frecce e armi dea fuoco.

A radice di questi eventi Hôjô-shi conferì a Kotaro Kazama il títolo di Fuma (Viento demoníaco), facendosi conoscere da quel momento come Fuma Kotaro.

Clan Fuma

Il clan aveva la sua sede nella prefettura di Kanagawa, ed erano specializzati in guerriglia, combattimento a cavallo e azioni navali di spionaggio. 

L'uso del nome cominció con il primo leader (jonin) del clan. Ogni leader successivo della scuola adottó lo stesso nome del suo fondatore, per questo che è diffícile identificarli separatamente. Questa scuola stava al servizio del clan Hojo di Odawara.

Fuma Kotaro fu il quinto e più conosciuto dei leader del clan Fuma. Nacque nella provincia di Sagami (attuale Prefettura di Kanagawa) in data sconosciudta,divenne famoso come il leader di una banda di 200 Rappa ("Spie da bataglia"), diviso in quattro gruppi: banditi, pirati, ladroni e assassini. 

Fuma Kotaro
rappresentato nella serie Tv 
"Shintaro il Samurai"

 Kotaro servi sotto Hojo Ujimasa e Ujinao Hojo. La sua maggiore realzzazione arrivó nel 1580, quando i ninja Fuma infiltratosi in gran segreto e attaccando nella notte un accampamento sotto il mandato di Takeda Katsuyori,realizzarono un grave caos nel campo che dette lugo ad un fratricidio di massa tra i nemici desorientandoli. Nel 1590, Toyotomi Hideyoshi assediò il Castello di Odawara, che finalmente cadde e il clan Hojo si vide obbligato ad arrendersi. 

Una storia popolare dice che Fuma Kotaro nel 1596 fu responsabile della morte del famoso Samurai/ninja Hattori Hanzo al servizio di Tokugawa Ieyasu, che lo inseguì fino a un canale del Mare Interno. Gli uomini di Kotaro avevano versato olio infiammabile nel canale e quando Hattori Hanzo arrivó nello stesso, i ninja di Kotaro dettero fuoco al canale. 

Kazama (Fuma) Kotaro era il capo dei ninja Fuma Ryu e discendente di uno dei più famosi ninja del Giappone (uno dei pochi menzionati da fonte storiche antiche), Kotaro Fuma Nobuyuki, decapitato nel 1603 per ordine di Tokugawa Ieyasu dopo essere stato catturato da un ex ninja chiamato Kosaka Jinnai.

Il suo successore fu Takeda Nobushige - secondo figlio del daimyo del período Sengoku Sanada Masayuki -, un gran guerriero rispettato della sua epoca e conosciuto come Sanada Yukimura.

Yukimura ricevette vari títoli tali come: “Eroe che appare una volta ogni cento anni”, “Demonio della guerra” o “Il guerriero numero uno in Giappone”.  Una leggenda racconta che Yukimura ha portato a dieci eroi durante l'assedio di Osaka chiamati “I Dieci Valenti di Sanada” (Sanada Juyushi), i quali erano un gruppo di ninja composti da:
  • Sarutobi Sasuke
  • Kirigakure Saizo
  • Miyoshi Seikai
  • Miyoshi Isa
  • Anayama Kosuke
  • Unno Rokuro
  • Kakei Juzo
  • Nezu Jinpachi
  • Mochizuki Rokuro
  • Yuri Kamanosuke
Dopo la sua morte, l'erede del Fuma Ryu fu il Nobuyuki Ryu, supervisionato da Sanada Nobuyuki. Sanada fu un samurai che nel 1622 - a soli 36 anni - si convirti nel "primo signore del clan Matsushiro" - dopo essersi sposato con Komatsuhine, una principessa Tokugawa (che dopo la Bataglia di Sekigahara, durante l'esilio di Masayuki y Yukimura, si fece carico dell'invío del cibo e altre necessità giornaliera ai feriti. Mori nel Konosu, Provincia di Musashi a 47 anni di età).

Sanada Nobuyuki si convirti nel "figlio della legge" del clan imperiale. Sanada visse fino a 92 anni.

Così fu che non si persero gli insegnamenti della Doku-ro della Fuma Ryu, assimilate da altre Ryu.


NOTA - Dati supportato da Odawara Hojo-ki e il Sengoku Jinmei Jiten.

  La foto di Kotaro Kazama fu presa da una pittura dell'epoca e che è in possesso della famiglia di Nariko Atksaki Osutawa, Sensei di Kyoshi Federico Fava Colucci.
  
Scritto in lingua Spagnola da Kyoshi Federico Fava, Kaisho Shodai Fuma Ryu Ninjutsu Society (Uruguay) e tradotto in Italiano da: Giorgio Barbagallo, Kaisho Shodai Fukurou Ninja Dojo e Rappresentante in Italia della Fuma Ryu Uruguay e Shinobi Dokurotai International.

Omote Gyaku - Foto

La Tecnica di Omote Gyaku viene attuata da una presa al bavero proprio perchè didatticamente serve capire che la leva puoi farla ad una distanza ravvicinatissima senza sperare di "acchiappare" al volo un pugno che viene ritratto immediatamente dopo ed il cui polso perdi nel momento stesso in cui pari in quella maniera.

In tecniche più avanzate vi sono Omote- ed Ura- gyaku portate da un attacco di pugno, ma viene premesso che l'attacco arrivi da una corta distanza a livello jodan tale per cui per tempismo non si riecsce a togliere la faccia ma la si protegge con le mani come se fossero un guantone da baseball. Da questa parata le mani avvolgono automaticamente la mano per la leva (per cui con un buon timing e riflessi preparati si può portare in leva da un attacco di pugno) e soprattutto si sfrutta il movimento naturale di ritrazione del pugno per accentuare la leva indietro e lateralmente uke. Inoltre è possibile portare delle percussioni ai muscoli o alle ossa per agevolare "l'ammorbimento" dell'avversario.

 Seiza Rei

 Doko No Kamae

 Omote Gyaku

 Omote Gyaku / Kote Gaeshi

 Omote Gyaku Yame

 Omote Gyaku Randori   

Omote Gyaku Randori